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3 Ottobre 2012

PARISI: OK RIDUZIONE DEI CONSIGLIERI MA DECISIVA E’ LA LEGGE ELETTORALE

Oggi ho votato anch’io alla Camera la proposta di legge costituzionale sulla riduzione del numero dei consiglieri regionali della Sardegna già votata dal Senato. L’ho votata perchè interpretava lo spirito anche se non rispettava la misura indicata dal referendum popolare che ho sostenuto nello scorso maggio, solo per assicurare che l’iter di approvazione possa concludersi entro la presente legislatura evitando il rischi che si perdesse nel nulla. E’ tuttavia mortificante che una decisione doverosa come questa debba essere adottata solo con l’argomento e sotto la pressione che giustamente viene dai cittadini sulla necessità della riduzione delle spese per la politica. Sessanta consiglieri possono essere allo stesso tempo troppi e troppo pochi. A deciderlo è la legge elettorale. Se sessanta consiglieri potessero essere eletti da sessanta collegi uninominali, il bacino di ogni consigliere eletto sarebbe di meno di 25000 elettori e poco più di 11000 famiglie. Un numero tale da consentire al rappresentante di collegio di conoscere i suoi elettori e di farsi conoscere da vicino e addirittura di contattarli personalmente nell’arco dei 5 anni della legislatura. Non è certo questa la situazione nella quale si troverebbero, se ognuno dovendo continuare a far riferimento ad una intera provincia, dovesse contattare migliaia di elettori per di più su un territorio vasto come accade in Sardegna. Non è certo quel che capita, dopo l’eliminazione dei collegi, per il parlamento nazionale, che chiama il singolo paralmentare a far riferimento al quasi milione e mezzo di elettori della intera regione, e quindi a rapportarsi con gli elettori solo attraverso l’organizzazione di partito. Utile quindi la riduzione dei consiglieri se il fine è spendere meno, decisiva la legge elettorale se il fine fosse, come innanzitutto deve essere, assicurare il contatto con gli elettori.