Per quanto difficile, non mancherebbero certo argomenti per spiegare come l’Italia possa stare contemporaneamente al G20 nella lista di Obama che denuncia l’uso di armi chimiche, nella lista di Putin che si oppone a questo intervento militare, e stasera con i suoi ministri alla veglia di Papa Francesco che condanna ogni guerra. Se questi motivi non vengono spiegati con rigore, c’è il rischio tuttavia che l’Italia appaia come chi vuol tenere lo stesso piede in troppe scarpe, le nostre veglie ipocrite, la nostra lingua biforcuta. E’ il momento di mettere a frutto l’opera che, al servizio della pace e della legalità, i nostri soldati svolgono nell’area del conflitto col basco dell’Onu per chiedere a Obama e a Putin di ascoltare la nostra voce di pace. Se è vero che per noi è un rischio restare, se dovessimo andare via non sarebbe per altri un rischio minore.