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31 Agosto 2004

Tre indagini sulla dinamica del rapimento e la difficile ricerca dei responsabili

Autore: Elsa Vinci
Fonte: la Repubblica

ROMA – Tre rapporti in procura sull´omicidio Baldoni. Uno è della Farnesina, gli altri sono della Digos e del Ros. Antiterrorismo e carabinieri cercano di mettere a fuoco i minuti in cui vicino a Latifia, tra Najaf e Bagdad, si è verificata l´esplosione che ha travolto il mezzo su cui viaggiavano il giornalista Enzo Baldoni e il suo interprete Ghareeb. La Digos riversa le informazioni raccolte dall´intelligence, il Ros riassume le indagini svolte in Iraq, allega le testimonianze raccolte ed è ancora al lavoro sulle versioni fornite dagli arabi che partecipavano alla missione e sulla verifica della loro reale identità.
La Farnesina ha inviato alla procura di Roma la relazione dall´ambasciatore italiano in Qatar sull´identificazione del corpo di Baldoni, avvenuta attraverso un solo fotogramma negli studi della tv araba Al-Jazeera. C´è pessimismo in procura sull´esito della rogatoria per ottenere la foto digitale vista soltanto dal personale dell´ambasciata. Dai magistrati non è mai stato ottenuto neppure il filmato sull´uccisione di Fabrizio Quattrocchi. Infatti i pm Franco Ionta e Pietro Saviotti stanno valutando se andare in Qatar, subito dopo l´udienza preliminare sulle Br prevista per la prossima settimana. Obiettivo: vedere le immagini sulle vittime italiane. Intanto, il pool della capitale comincia dal video che riprende Baldoni prigioniero dell´Esercito islamico. Si farà una consulenza per stabilirne l´autenticità. In quelle immagini il giornalista gesticola con disinvoltura mentre declina le sue generalità, è da solo, senza miliziani armati. L´antiterrorismo lavora già sulla copia del filmato per verificare se ci sono state manipolazioni. La figura appare “scontornata”, ossia isolata su un fondo scuro con la mappa dell´Iraq. L´ipotesi è che il video, girato con mano malferma, possa essere il risultato di un accurato montaggio realizzato in post produzione. Indagini tecniche mettono a confronto il filmato con Baldoni e quelle dei due giornalisti francesi ostaggio del medesimo Esercito islamico. Analoghe comparazioni sono state fatte con i video che ritraevano Agliana, Stefio e Cupertino nei giorni della prigionia. Alla Digos non è stata ancora esclusa la possibilità che il giornalista sia morto come l´interprete durante l´esplosione in strada e poi, con la sola immagine di un morto, sia stato organizzato un sequestro mediatico. Insomma l´antiterrorismo si concede ancora il beneficio del dubbio, nonostante le testimonianze su un Baldoni ancora in vita prima dello scadere dell´ultimatum.
Il Ros ha raccolto le testimonianze in Iraq e tutti i dubbi avanzati dalla Croce Rossa sulla guida del giornalista, un giordanopalestinese di cui non si conosce neppure il cognome. Subito dopo l´esplosione il convoglio non si è fermato, è fuggito via. Molti dei testimoni hanno visto soltanto una colonna di fumo, tuttavia confermano l´assalto di banditi. Allegate ai rapporti foto di “prigioni” per ostaggi occidentali individuate dall´intelligence nella zona di Latifia.