2222
10 Febbraio 2005

Addio alla Gad, arriva “l´Unione” nome e simbolo per il centrosinistra

Autore: Umberto Rosso
Fonte: la Repubblica

ROMA – “L´Unione”. Una sola parola, al centro, scritta in blu e con gli stessi caratteri usati per l´Ulivo. L´apostrofo è rosso. A sinistra, compare un´immagine: l´arcobaleno, che richiama subito l´idea della pace. Il tutto su sfondo bianco. Ecco il nuovo nome e il nuovo simbolo del centrosinistra intero, da Mastella a Bertinotti, la “bandiera” con cui Prodi sfiderà Berlusconi nelle elezioni politiche dell´anno prossimo. La Gad, l´acronimo di Grande alleanza democratica dalla breve vita, finisce da oggi in soffitta. Esattamente dalle 13.30, quando il Professore in una conferenza stampa a Piazza Santi Apostoli “scoprirà” ufficialmente il logo. Il bozzetto era pronto da qualche giorno, lavorando attorno a quell´ipotesi “Unione dei democratici” presentata da Gian Paolo Fabris nel rapporto commissionato dallo stesso Prodi (e anticipato da Repubblica il 20 gennaio scorso). Il concetto di unione, come scriveva il sociologo, emerge costantemente dalle proposte degli intervistati, rappresenta una categoria riferita sia alla coalizione ma anche all´elettorato, «il senso della collettività, il noi, l´idea comunitaria e di appartenenza». Prodi ha mostrato il bozzetto ieri a Rutelli, Fassino, a Pecoraro nel corso del lungo giro di incontri romani che lo ha tenuto impegnato per tutto il giorno. Placet anche da Boselli, da Marini, e per ultimo anche da Bertinotti, raggiunto al telefono dal Professore mentre si stava recando in auto da Torino a Milano. Una conversazione molto, molto cordiale: «Andiamo avanti così, va tutto bene». Il vecchio Ulivo resta invece il simbolo per le regionali della Federazione, che è stato l´altro tema-chiave degli incontri di Prodi.
Il leader della neonata “Unione” se ne va prima a pranzo con Rutelli, quasi due ore faccia a faccia in un ristorante alle spalle del quartier generale del Professore, e alle tre del pomeriggio incontra il segretario dei ds per un´altra ora di colloquio nello studio di piazza Santi Apostoli. Ma è soprattutto con il presidente della Margherita che il clima, ora, è buono. Prodi esprime tutta la sua soddisfazione per l´approvazione all´unanimità dello statuto da parte della Margherita. E Rutelli non nasconde di essere «contentissimo» della nuova “primavera” con il Professore. Adesso c´è da mettere a punto tutta la macchina, strutture e incarichi, in vista dell´appuntamento che segnerà ufficialmente il via all´operazione, quando il 27 febbraio prossimo Prodi sarà nominato presidente della Fed. Ad eleggerlo formalmente sarà un parlamentino composto da una sessantina di componenti, ma si sta pensando ad un´investitura più larga, chiamando a raccolta una grande assemblea ulivista. Ad affiancare Prodi al vertice della Fed, il comitato esecutivo. Quindici nomi: per i ds Fassino, D´Alema, Chiti, Bassolino e la Pollastrini; per la Margherita Rutelli, Parisi, Marini e Franceschini; Boselli e Villetti per i socialisti e la Sbarbati per i repubblicani. In più, due nomi fuori quota: Amato e Scoppola. Una federazione che un gruppo di deputati vorrebb trasformare in una vera e propria struttura autonoma, dotandola di un proprio gruppo parlamentare, mettendo insieme quelli dei quattro partiti. Operazione fallita con l´Ulivo, ma che adesso un gruppo di ulivisti doc torna ad invocare con un documento che porta la firma tra gli altri di Maccanico, Carra, Ranieri, Bogi.
Molte le caselle da mettere a posto per far girare la Fed come un vero e proprio partito. La comunicazione è uno dei punti più delicati, e sta particolarmente a cuore a Prodi, che per il ruolo di portavoce e di rapporto con i media vede bene Lilli Gruber o anche Michele Santoro, con il quale anche ieri ha parlato, dopo averlo incontrato nei giorni scorsi a Bari. A guidare l´organizzazione della Fed dovrebbe essere il diessino Maurizio Chiocchietti, per l´incarico di tesoriere si parla di Renato Cambursano, della Margherita. A Laura Pennacchi, ex sottosegretario diessino, un ruolo importante nell´economia.