2222
26 Aprile 2005

L´idea di Tremonti per salvare il Sud “Venderei tutte le spiagge ai privati”

Autore: Roberto Petrini
Fonte: la Repubblica

ROMA – Torna Tremonti e torna l´ingegneria finanziaria. «Vendiamo le spiagge», ha detto il neo vicepremier intervistato ieri dal Tg5 a poche ore dal discorso di Berlusconi in Parlamento per illustrare il programma di rilancio dell´economia. «Se dipendesse da me – ha aggiunto l´ex ministro dell´Economia – venderei con concessioni di cento anni tutte le spiagge e tutti gli stabilimenti marittimi. Con il ricavato finanzierei grandi piani di turismo, veri e concreti, nel Mezzogiorno».

Tremonti ha precisato meglio il suo pensiero condendolo con inediti accenti meridionalisti: «Si dice – ha aggiunto – che serve il turismo di massa, e che verranno dalla Cina e dall´India. Può essere. Ma se vogliamo attirare masse di turisti servono strutture per il turismo di massa. Ad esempio, aeroporti a quattro piste».


Mentre Tremonti lancia nuove idee, il ministro dell´Economia Domenico Siniscalco (che ieri ha visto Berlusconi per 40 minuti) ha messo a punto le prossime mosse sui conti pubblici.

Sul tavolo del ministro c´è un decreto legge, che Siniscalco è intenzionato a varare tra maggio e giugno, che riguarderà l´Irap e l´anticipo di alcune misure della Finanziaria 2006. Il decreto Irap conterrà due aspetti: il primo dispone che la tassa va pagata a giugno ed elimina l´incertezza; il secondo modifica l´Irap alleggerendo il costo del lavoro per 4 miliardi in ciascun anno del prossimo triennio.

L´anticipo della Finanziaria servirà invece per trovare le risorse per il taglio Irap e, come spiega il ministro a Repubblica, a rassicurare mercati e Commissione europea. Il Tesoro ha preso una decisione anche sullo strumento che sarà usato per le famiglie: accantonato il quoziente familiare, chiesto da An e Udc, si farà un aumento delle deduzioni per i figli e per i bassi redditi per un totale di un miliardo.


La politica economica del Berlusconi-bis già sembra camminare su due sentieri paralleli, separati da un muro, dove l´uno ascolta solo da lontano il rumore dei passi dell´altro. Se per Siniscalco la finanza creativa è “game over”, per Tremonti sono ancora le grandi operazioni finanziarie la strada giusta.


Vendere e creare meccanismi per finanziare chi compra: è questa la chiave di volta della “finanza creativa” che ha segnato quasi tutta l´esperienza di Tremonti nei primi quattro anni del governo Berlusconi.

«E´ una cifra da Paperon de´ Paperoni», disse Tremonti in una affollata conferenza stampa l´11 aprile del 2002 annunciando che il patrimonio dello Stato, dalla torre di Pisa all´ultimo casello delle ferrovie, valeva 2 trilioni di euro (cioè 4 milioni di miliardi di euro).

L´operazione, che rischiava di coinvolgere addirittura il Colosseo e per la quale fu creata un´apposita finanziaria (la Patrimonio spa), fu bloccata dal ministro per i Beni culturali Urbani, provocò la rivolta dei sovrintendenti. Scese in campo persino il Presidente della Repubblica.


La “finanza creativa” prese altre strade e partirono altre grandi operazioni di vendita limitate stavolta agli immobili degli enti previdenziali, le celebri Scip 1, Scip 2 e Scip 3 (quest´ultima riguarda le case dei militari): un meccanismo sofisticato in base al quale le Scip (cioè società di diritto privato appartenenti allo Stato) comprano gli immobili dallo Stato stesso, pagandoli con i soldi di un prestito obbligazionario. Le operazioni, oggi, camminano a stento e hanno attirato più di una volta l´attenzione della Commissione europea.


Ora tocca alle spiagge e non è la prima volta che l´occhio del governo Berlusconi si posa sui 7.500 chilometri di coste della Penisola. E´ ancora aperto un condono che investe in parte anche le zone del demanio, che liquida a sprezzi stracciati gli abusi edilizi e che consente ai privati, che hanno sconfinato in terreni o spiagge di proprietà dello Stato, di diventarne proprietari.

La sortita di Tremonti ha scatenato ironie e critiche soprattutto nelle Regioni del Sud. Per il governatore della Puglia Nichi Vendola Tremonti è «un ministro da ultima spiaggia», per il coordinatore dell´Udc di Palermo Salvatore Cianciolo Tremonti è «un tipo da spiaggia». Per Pecoraro Scanio dei Verdi l´idea è «un insulto al Sud».