ROMA – La Margherita non seguirà Clemente Mastella nella sua battaglia contro l’intesa siglata tra i radicali e lo Sdi di Enrico Boselli. Franco Marini, segretario organizzativo del partito di Francesco Rutelli, fa capire di non voler porre nessun veto nei confronti di Marco Pannella e soci. Anzi. Marini sarebbe favorevole a un’intesa tra l’Unione e il Pr.
Comunque, a suo giudizio, deve essere Romano Prodi in prima persona ad assumersi il compito di gestire l’intera vicenda in quanto candidato premier della coalizione di centrosinistra.
Onorevole Marini, la convince l’ipotesi caldeggiata dallo Sdi di un’intesa con i radicali di Marco Pannella?
«Noi non siamo assolutamente contrari. Se l’Unione si mostrerà favorevole a un accordo con i radicali gli ostacoli non verranno certo da parte nostra».
Secondo lei quindi deve essere l’Unione nel suo insieme a decidere se procedere o meno con l’accordo?
«Certamente è una decisione che va valutata da tutti i partiti della coalizione. Comunque secondo me l’apertura di un dialogo con i radicali può essere utile».
Però Clemente Mastella ha già detto di “no”. E ha anche fatto intendere che Romano Prodi dovrà decidere tra l’Udeur e Marco Pannella.
«Io ritengo che, visto che si stanno avvicinando i tempi della definizione di un programma e delle elezioni, dobbiamo tutti imparare a confrontarci senza porre veti. Ognuno ha il diritto di portare avanti le proprie convinzioni, ci mancherebbe, ma non si può pensare di andare avanti con gli aut aut. E questo vale per tutti. Occorre che ci rimbocchiamo le maniche, che superiamo certe logiche, e che troviamo tutti insieme una sintesi».
Ma onorevole Marini non vorrà mica negare che tra Unione e radicali vi siano delle differenze.
«Io noto soltanto che i radicali non possono certo definirsi strutturalmente di destra. Del resto, vorrei ricordare che già in vista delle ultime elezioni regionali avevamo avviato un dialogo con Marco Pannella allo scopo di trovare un’intesa con i radicali. Ecco, io penso che andare avanti su questa strada rappresenti un fatto positivo».
Scusi onorevole, ma vi sono dei punti su cui i radicali e il suo partito non possono proprio andare d’accordo. Basti ricordare il referendum sulla fecondazione assistita. Risulta che lei e il leader della Margherita Rutelli non abbiate votato. Passerete anche sopra queste “piccole differenze”?
«La nostra coalizione è un’alleanza complessa. Tra i partiti che la compongono vi sono delle differenze su alcune questioni, quindi…».
Ma già adesso il tasso di litigiosità nell’Unione appare alto, non c’è il rischio che con l’ingresso dei radicali si registri un’ulteriore impennata?
«Guardi, io credo che debba essere il nostro candidato premier, Romano Prodi, a gestire questo rapporto, deve essere lui a prendere la situazione in mano».