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28 Maggio 2007

“I giovani chiedono spazio? Sono pronto a farmi da parte purchè si faccia spazio ai veri

Autore: Claudio Tito
Fonte: La Repubblica

Roma –
Inserire altri dieci nomi di “under 40” tra i membri del Comitato per il Partito
democratico. Oppure qualcuno degli attuali componenti si facciano da parte
per lasciare posto ai più giovani. Un gruppo di «italiani tra i 20 ed i 40
anni» lancia un appello ai “big” del futuro Pd. E il primo a rispondere è
Arturo Parisi. Che si dichiara disponibile a fare spazio alla nuova
generazione: «Sono pronto a mettere a disposizione di Romano Prodi il posto
a me attribuito».

Purché si faccia largo a dei «veri” giovani e non a quelli già
«invecchiati» da anni di «professionismo politico».Una mossa che farà
scatenare non poche polemiche intorno all’organismo chiamato a preparare le
prossime tappe del nuovo soggetto politico. Nei confronti del quale negli
ultimi giorni non sono mancate critiche e osservazioni. Il ministro della
Difesa, insomma, ha voluto dare un’altra scossa all’iter costituente del Pd.
Già la scorsa settimana, del resto, non aveva nascosto le sue perplessità sulla
composizione del “comitatone”: «Sono vecchi, speriamo che siano almeno
saggi», aveva ironizzato. Così ieri ha colto al balzo la richiesta degli
“under 40”.

Tra i firmatari della lettera aperta inviata allo stesso Comitato
spiccano i nomi del presidente della Provincia di Firenze, Matteo Renzi,
l’imprenditrice Anna Maria Artoni, il parlamentare Gianni Cuperlo, il direttore
di Internazionale Giovanni De Mauro, Luca Sofri (che ha superato la soglia
dei quarant’anni da poco) e Ivan Scalfarotto, l’outsider che sfidò Prodi
nelle primarie del 2005. Una missiva in cui non si nasconde che le modalità
con cui è stato formato l’organismo “democratico” hanno «gelato» le
speranze: «Ci sembra inevitabile la meraviglia per la totale assenza in
questo comitato di persone che abbiano meno di quarant’anni». «In Italia – si fa
notare – ci sono 28 milioni di persone che hanno meno di quarant’anni. Tra
di voi, neanche una». Eppure si potrebbero individuare «altri dieci nomi
scelti tra i molti che nella politica e nella società hanno già dimostrato
capacità o sostegno popolare ampi e convincenti». Anzi vengono suggeriti
proprio alcuni potenziali candidati: Giuseppe Civati, consigliere regionale
della Lombardia; Carlo Antonio Fayer, consigliere comunale a Roma; Mario
Adinolfi, giornalista; Alessandro Mazzoli, Presidente della Provincia di
Viterbo; Pierluigi Diaco; Gianni Cuperlo, deputato.

La riflessione svolta
nella lettera degli “under 40” è stata recepita, appunto, dal ministro della
Difesa. Che però pone una condizione: si deve trattare di “giovani” che
rifiutino la regola della «cooptazione». L?unico modo, a suo giudizio, per far
emergere dei Blair o dei Zapatero italiani. Che sappiano dunque imporsi
senza il mandato o la “raccomandazione” dei “più vecchi”. Parisi, quindi,
cerca di incanalare il percorso del Pd nel solco che preferisce e prova
sparigliare le carte. «Non ho mai confuso la giovinezza politica con quella
demografica – premette Parisi – . Anche se con poco più di dieci anni di
esperienza diretta ho imparato infatti a distinguere soprattutto in politica
i giovani-giovani dai giovani precocemente invecchiati già a quarant?anni da
decenni di professionismo politico e soprattutto sopraffatti dalle
preoccupazioni per la carriera pluridecennale da costruire in futuro».

Anche
la politica, però, non può fare a meno della «giovinezza» di cui dispone un
Paese. Ma «non è attraverso la cooptazione – avverte – che penso possano
emergere i Tony Blair, gli Zapatero, i Sarkozy, dei quali anche il nostro
Paese ha urgente bisogno. Bisogna mettere i giovani almeno alla pari degli
anziani che in politica continuano ad essere presenti proprio grazie alla
cooptazione». La lettera trasmessa al Comitato, dunque, per il ministro non
può essere lasciata inascoltata: «Soprattutto pensando a giovani giovani, e,
se possibile, a giovani donne. Saranno poi i cittadini a decidere se riconoscere
e riconoscersi nella loro giovinezza quando sarà il momento di votare
liberamente per la Assemblea Costituente». Un ragionamento che porta Parisi
verso un?unica conseguenza: «Sono lieto, lietissimo di mettere a
disposizione di Romano Prodi il posto a me attribuito nel comitato 14 ottobre.

Non sarà questo ad impedirmi di partecipare al grande dibattito che si va
aprendo, né ad impedire in campo aperto il confronto tra giovani e anziani
tra i cittadini».