Ad Arturo Parisi bisogna riconoscere un merito. Ci crede. Anzi, di più: se c’è oggi, nel traballante scenario di fine Seconda Repubblica, un politico ancora guidato dall’Idea, questi è il ministro della Difesa. L’Idea di Parisi è l’Ulivo. Che non necessariamente coincide col Partito democratico. Per molti, infatti, il Pd è (bene o male) il […]
E’ quella del ministro della Difesa Arturo Parisi la prima delle oltre tremila firme
raccolte da Rosy Bindi e consegnate questa mattina nella sede dell’Ulivo a piazza Santi
Apostoli per ufficializzare la candidatura del ministro della Famiglia alla segreteria
del Pd.
Roma –
Inserire altri dieci nomi di “under 40” tra i membri del Comitato per il Partito
democratico. Oppure qualcuno degli attuali componenti si facciano da parte
per lasciare posto ai più giovani.
Le elezioni amministrative sono
un primo test per il governo Prodi e la Giunta Soru?
Lo escludo senza
esitazione. Ogni tipo di elezione fa storia a sè. Ricordo gli studi che
quando ero ricercatore condussi su un campione di comuni che da anni votano
contemporaneamente alle politiche e alle comunali. Ebbene i dati dimostrano
senza alcun dubbio che anche in occasione di elezioni politiche fortemente
connotate una quota di elettori, una quota sufficiente a fare la differenza
«Se lo dice D’Alema che il
sistema è esploso, se lo riconosce perfino lui, che è l’esponente più
autorevole, appassionato e rappresentativo della politica, intesa come politica
dei partiti…».
L’Assemblea Costituente per il Partito Democratico sarà eletta il 14
ottobre 2007. Siamo a un passaggio fondamentale di una impresa politica di
portata storica. E’ una impresa alla quale lavoriamo da ormai dodici anni,
che diventa partito nel segno e nel solco dell’esperienza
dell’Ulivo.
Sì ho letto anche io sui giornali di appelli, intimazioni e ultimatum a me indirizzati perchè rinvii, mi adoperi per rinviare, o ritiri la mia firma dalla richiesta di referendum abrogativo della legge elettorale. A parte l’inopportunità e l’improprietà di forma di questi appelli, per quel che mi riguarda posso solo dire che la via più sicura, la via maestra per evitare il referendum è la approvazione di una legge che si faccia carico della domanda di cambiamento della attuale legge elettorale.
Ora che il simpatico e democratico Mastella ricorre agli ispettori ministeriali, contro i magistrati, con la stessa disinvoltura con cui se ne serviva il rozzo leghista Castelli, sarà interessante analizzare la reazione dei giornalisti che crocifiggevano (a ragione) quest’ultimo. Anche perché il ministro Guardasigilli non ha agito intempestivamente, ma chiamato a gran voce proprio da tanti uomini dell’informazione.