Chi siamo
Siamo un movimento politico e non un partito. Siamo uno strumento per raggiungere un fine, il Partito Democratico, il soggetto riformatore in un compiuto sistema bipolare.
Di questo futuro partito siamo quindi il germe, il laboratorio, il motore, l’innovazione necessaria per realizzare l’obbiettivo. E infatti tra i Democratici sono già presenti esperienze e persone che provengono da tutte le famiglie politiche di ispirazione democratica e riformista.
Dove ci collochiamo
Vogliamo unificare tutte le formazioni riformiste in uno dei due soggetti del bipolarismo. Per questo non può interessarci né una collocazione di centro, né una collocazione di sinistra. Vogliamo invece rimanere centrali, all’interno di un polo stabile di centrosinistra, strategico e irreversibile. Un centrosinistra senza più trattino, e soprattutto senza fazioni e divisioni.
Da dove veniamo
Siamo un movimento politico nuovo, ma le nostre radici affondano in unterreno preparato da quattro esperienze.
Innanzi tutto quella dell’Ulivo, il patto politico-elettorale siglato davanti ai cittadini nel l996, che ha sconfitto la destra e ha guidato l’Italia in Europa.
Poi il movimento delle autonomie espresso dal buon governo di grandi città, la battaglia contro l’illegalità nella vita pubblica e per le mani pulite, e il movimento referendario per l’introduzione del sistema maggioritario, con l’obbiettivo di una semplificazione del sistema politico.
Cosa vogliamo
Vogliamo, lo abbiamo già detto, il Partito Democratico. E vogliamo un sistema politico compiutamente bipolare, condizione di una democrazia competitiva e governante.
Vogliamo cioè che i cittadini-elettori possano liberamente scegliere tra due soggetti in competizione, portatori ciascuno di una proposta di governo e tra loro limpidamente alternativi, conferendo direttamente un mandato a governare o a fare l’opposizione per l’intero arco della legislatura.
Senza più ribaltoni.
Vogliamo un costume politico diverso, non inquinato dai trasformismi ma sorretto dalla forza e trasparenza di un patto di fedeltà tra i cittadini e i loro rappresentanti.
I nostri valori, i nostri principi
La nostra stella polare sono i valori democratici e costituzionali di libertà e eguaglianza, il principio personalistico, quello della sussidiarietà e del pluralismo sociale, quello ancora dell’autonomia.
Principi e valori, figli delle tre grandi culture moderne (cristiana, socialista, liberale), da reinterpretare creativamente anche con lo sviluppo dei diritti di cittadinanza, di cui siamo debitori ai movimenti ambientalisti, dei diritti civili, femminili e giovanili.
I nostri obbiettivi immediati
Ci sono due obbiettivi che consideriamo tappe di avvicinamento alla prospettiva del Partito Democratico. Primo, spingere l’attuale coalizione del centrosinistra verso una sua autonoma soggettività politica, dotandola di una direzione unitaria grazie ad un sostanziale passo indietro dei partiti che la compongono. Secondo: batterci per l’approvazione di una nuova legge elettorale sempre più nettamente maggioritaria.
Il nostro riformismo
Ci ispiriamo a una nuova via riformista, che si oppone alla destra conservatrice, tecnocratica e populista, ma che è pure distinta e distante dai moduli della vecchia sinistra.
La politica del nuovo riformismo, lontana da rigidi e anacronistici schemi ideologici pur senza scadere in un pragmatismo senza bussola e senza principi e valori, deve sempre più manifestarsi come proposta programmatica di governo.
Come ci organizziamo
Sono quattro le caratteristiche del modello organizzativo che risponde ai nostri obbiettivi politici.
La prima è la democrazia interna, che è riflessa persino nel nostro nome.
In secondo luogo, l’apertura: siamo un movimento proteso verso l’esterno e aperto ad apporti esterni, fino a consentire la partecipazione come sostenitori a taluni momenti della nostra vita a iscritti a partiti alleati.
La terza caratteristica è il modello federalista, con autonomia politica, statutaria e organizzativa che fa perno sulle regioni, ma poi si dipana fino alle comunita’ locali.
Infine, la leggerezza delle strutture: perchè siamo un movimento che dichiara, nelle prime righe della propria carta organizzativa, la disponibilità a scioglierci nel Partito Democratico o in tutte le aggregazioni che dovessero nascere per avvicinarci a quel traguardo.