Il professor Arturo Parisi, fondatore dell’Ulivo insieme a Romano Prodi, scatta un’istantanea del Pd nella fase più critica dalla sua nascita e, interpellato da LaPresse, risponde alla domanda che rimbalza in queste ore: è arrivato il momento di ‘andare oltre’ il Partito democratico?
“I democratici possono salvarsi, dare ognuno cioè un senso alla propria cittadinanza solamente pensando al Paese: ricominciando dal chiederci quale Italia vogliamo. Veramente. Non per stilare qualche carta dei valori e dei principi da mettere in premessa a un affrettato regolamento di conti. Non è il Pd che deve essere salvato ma l’Italia e la nostra Repubblica”, premette il professore. “Già il vederci appassionati soprattutto su come salvare il partito che come ogni partito non è altro che un mezzo, e concentrati su chi lo debba guidare, è sbagliare il messaggio e la direzione di marcia”, avverte Parisi secondo cui “disperdere e sprecare le enormi risorse che nonostante tutto sono ancora in campo sarebbe un grave errore, immaginare tuttavia di poter semplicemente continuare è una illusione ancor più grave”.
L’ex ministro del governo Prodi mette poi in guardia da un ritorno al passato o a ricette ormai superate. “Se dopo tre decenni dall’inizio di quella immaginammo come una transizione, il partito è, come oggi ho letto, ancora visto come la continuazione del Pci o giù di lì, se a prostrarci è il mutamento apparentemente improvviso di colore rosso di territori che furono un tempo garanzia di rendite sicure, se i voti che si sono spostati vengono rivendicati e inseguiti in nome di appartenenze senza più fondamento – sottolinea lo stratega dell’Ulivo -, questo vuol dire che il Pd è nato tardi e vecchio e il ritardo è diventato enorme. Il ritardo sul mondo che ci è cambiato attorno e da noi troppo a lungo ignorato. Le crepe che l’Ulivo cercò di sanare sono nel frattempo diventate voragini”. “Non è ‘oltre’ in una superficie che immaginiamo nota che dobbiamo andare ma è ‘in profondità’ che dobbiamo scavare. Alla ricerca – conclude Parisi – dell’origine delle ansie degli italiani per offrire ad esse una alternativa reale a quella reazionaria che sembra ora l’unica in campo”.